La spalla è una struttura articolare del nostro organismo, il cui funzionamento è piuttosto complesso poiché è formato da ben cinque articolazioni diverse
- Articolazione scapolo omerale
- Articolazione acromionclavicolare
- Articolazione sterno-clavicolare
- Articolazione sotto deltoidea,
- Articolazione scapolo toracica.
Tali articolazioni, racchiuse da capsule fibrose, sono stabilizzate da un apparato legamentoso e muscolare assai complesso (la cuffia dei rotatori ) che garantisce alla spalla un ampio raggio di movimento ed una potente leva articolare. La cuffia dei rotatori – costituita da quattro muscoli (sovra spinoso, sottospinoso, sottoscapolare e piccolo rotondo) – viene considerata il principale elemento attivo di stabilizzazione e contenimento dello omero rispetto alla glena della scapola.
È spesso sottoposta a stress e piccoli traumi difficilmente rilevabili , essendo attiva in molteplici attività durante la nostra giornata; quando facciamo sport, guidiamo o facciamo lavori di routine.
Inoltre, essendo irradiata dall’arteria brachiale, è piuttosto sensibile al dolore.
Il dolore alla spalla.
Il dolore alla spalla, molto spesso, è causato da posture errate o da sollecitazioni eccessive in caso di attività sportiva. Tale problematica può avere origine da un’infiammazione all’articolazione o da un danno ai tendini, ai muscoli o ai legamenti.
La causa più comune del dolore alla spalla è la tendinite; In questi casi sono coinvolti anche i tendini del sovraspinoso e del capo lungo del bicipite.
In moltissimi casi il dolore alla spalla non è associato a nessun trauma o sovraccarico da sport e per questo, dopo aver eliminato le cause mediche più importanti l’osteopata dovrà individuarne la causa meccanica.
Spesso una restrizione fasciale o viscerale (per esempio la restrizione di un legamento presente nell’addome e collegato con un viscere) può concorrere allo sviluppo di una riduzione di mobilità anche lontana dalla disfunzione. In questi casi il dolore può essere presente anche in assenza di movimento e anche di notte.
Il trattamento osteopatico.
Una volta escluso che i sintomi possano derivare da una causa non meccanica (ad esempio l’artrite reumatoide, una patologia autoimmune che può determinare dolore articolare),
Per prima cosa l’osteopata analizza la spalla controllando la mobilità delle singoli articolazioni, lo stato di contrattura dei muscoli, l’elasticità delle fasce e lo scorrimento dei tendini. In caso di problemi dinamici a livello locale, interviene con tecniche dirette o indirette per ristabilire la mobilità fisiologica dell’articolazione. Tuttavia, l’osteopatia considera il paziente nella sua totalità e, pertanto, ricerca il problema non solo a livello locale ma anche in altre strutture che possono contribuire all’insorgere e al mantenimento del dolore alla spalla.
Le disfunzioni della colonna cervicale hanno ripercussioni piuttosto dirette sulla spalla, in particolar modo attraverso la fascia cervicale media che contrae rapporti intimi con il cingolo scapolare. In questo caso l’osteopata interviene sul tratto cervicale, sia a livello vertebrale che muscolo fasciale.
Nella cavità orale il pavimento buccale, la lingua e la zona ioidea sono connessi direttamente alla scapola attraverso l’intermediazione del muscolo omoioideo. Per questo motivo, le disfunzioni osteopatiche di queste strutture creano limitazioni alla libertà articolare dell’articolazione scapolo omerale. Il trattamento osteopatico, in questo caso, avviene attraverso tecniche dirette e fasciali.
Le disfunzioni osteopatiche del diaframma possono dare origine a dolori profondi alla spalla attraverso l’intermediazione del nervo frenico. Grazie alle sue tecniche l’osteopatia si rivela in grado di risolvere i problemi del diaframma, degli organi sotto-diaframmatici e del mediastino.
Anche il bacino, attraverso il muscolo grande dorsale, può creare problemi di mobilità all’omero, portandolo fuori asse rispetto alla glena omerale. In questo caso, l’osteopata lavora per riequilibrare il bacino.
Frequentemente le disfunzioni cranio-sacrali hanno ripercussioni al livello della spalla. In questo caso è necessario riequilibrare il sistema cranio sacrale che, benché basato su una mobilità minima, condiziona la dinamica delle grandi articolazioni.
Di particolare importanza è, infine la valutazione di tutto il sistema viscerale e fasciale del torace, addome e pelvi.
le cause più comuni del dolore alla spalla
Sindrome da impingement o conflitto subacromiale
In questo caso, il dolore ha origine dalla compressione del tendine del muscolo sovraspinato, nel movimento di innalzamento del braccio e nella fase di ritorno alla posizione iniziale;
si verifica cioè, un restringimento dello spazio fra la testa omerale e l’acromion, dove la borsa subacromiale protegge lo scorrimento dei tendini della cuffia dei rotatori.
La sindrome da impingement può portare ad un lento ma graduale assottigliamento dei tendini e, con il tempo, persino alla loro rottura.
Tendinite Calcifica
La tendinite calcifica , come si può intuire, è un fenomeno che determina il graduale deposito di calcificazione a livello dei tendini e che, nonostante sia asintomatica, se progredisce può diventare estremamente dolorosa.
Potrebbe risolversi spontaneamente ma non è raro dover ricorrere ad un trattamento specifico, in particolare quando il dolore diventa forte o continuo e con conseguente possibilità di danneggiamento del tendine interessato.
Lesione della cuffia dei rotatori
È una causa frequente di dolore negli adulti; può essere causata da un trauma, dall’usura dovuta al semplice utilizzo durante il lavoro o mentre si pratica sport, oppure dalla scarsa irrorazione di sangue, specialmente negli anziani.
Il tendine maggiormente soggetto a lesioni è quello che interessa il muscolo sovraspinato.
Quando la cuffia dei rotatori è lesionata, il dolore si irradia al braccio ed interessa quasi sempre anche il bicipite.
È una lesione sulla quale bisogna intervenire tempestivamente al fine di evitare danni gravi , quali la rottura o inabilità accentuata che possono richiedere interventi più radicali.
lussazionedellaspalla
Si verifica a causa di allentamento e lesione di alcune delle parti (legamenti, tendini e muscoli) che concorrono a tenere la spalla al proprio posto e quindi stabile nella propria sede.
Qualche volta, può invece essere determinato da iperlassità articolare, generata da micro-traumi ripetuti nel tempo.
Spalla rigida
La capsulite adesiva o “spalla rigida” si determina quando, nonostante l’assenza di lesioni traumatiche o da stress, l’ispessimento dei tessuti dell’articolazione limita i movimenti che è possibile compiere con il braccio.
Si tratta di un’affezione degenerativo infiammatoria, che l’osteopata tratta ponendo l’attenzione sui suoi focolai disfunzionali, generalmente localizzati lontano dalla spalla, al livello di fasce cervicali, complesso ioideo, diaframma e visceri, bacino e zona pelvica, coste e gabbia toracica, cingolo scapolare (clavicola e scapola), sistema cranio sacrale.
Nel caso di periartrite scapolo omerale, la capsula articolare si presenta ispessita e ritratta, Tale ispessimento può dare origine ad aderenze fibrose che, a loro volta, possono portare al blocco quasi totale dell’articolazione. Tale patologia della spalla, caratterizzata da dolore e rigidità articolare, è denominata capsulite adesiva (in inglese “frozen shoulder”, letteralmente “spalla congelata” in italiano).
Una volta trattati i punti critici periferici, l’osteopata attende che la capsula si ammorbidisca per trattare i muscoli periarticolari, cioè il complesso della cuffia dei rotatori. Bisogna necessariamente dare il tempo fisico alla capsula di rilasciarsi e di riacquisire elasticità. I tempi biologici dell’organismo, infatti, non possono essere abbreviati. Ciò nonostante, l’approccio osteopatico è tra i più rapidi ed efficaci nel trattamento di questa disfunzione.