Oggi vi parlo di una disciplina molto in voga già da diversi anni: lo step, uno dei più popolari strumenti di fitness. Lo step è per l’appunto basato su un gradino sul quale si sale e si scende ritmicamente.

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a cura di Ilaria Raffaelli, Dott.ssa in Scienze Motorie

LA STORIA DELLO STEP

Correva l’anno 1984 quando Gin Miller, una ragazza americana di poco più di vent’anni, che lavorava in una palestra a pochi chilometri da Atlanta, in Georgia, viveva sognando il mito aerobico di Jane Fonda. Gin organizzava i suoi corsi di aerobica e ha un suo pubblico affezionato.

Nel 1987 il suo sogno si infrange in un infortunio al ginocchio: stop obbligato e recupero lento e doloroso. Nessuno immaginava, allora, che si trattava di un incidente che avrebbe rivoluzionato l’intera storia del fitness e quella personale di Gin. L’ortopedico di fiducia le raccomanda di rinforzare l’articolazione: “Prendi una cassetta non troppo alta, tipo quelle che si usano per le bottiglie di latte”, le suggerisce, “e sali e scendi a ripetizione”.

Gin si mette di impegno, ma a modo suo. «La verità è che io quella cassetta non l’ho mai presa», racconta. «Era più che sufficiente il gradino d’ingresso del porticato di casa mia. E ho cominciato: su-giù, su-giù, per capire subito che era di una noia mortale. Per rendere la riabilitazione un po’ più sopportabile, ho acceso lo stereo con una compilation che utilizzavo per le lezioni di aerobica. Con mia grande sorpresa, mi accorsi che il cuore lavorava a una frequenza maggiore con quel semplice movimento di saliscendi fatto, però, a tempo cadenzato di musica. Appena rientrata in palestra, feci predisporre uno scalino lungo tutto il perimetro della sala aerobica. Fu un successo imprevedibile, al punto che fui costretta a sezionare lo scalino in più parti da sparpagliare in tutta la sala, in modo da accogliere più persone».

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Gin Miller oggi

E tutto il resto è storia…

“Ricordo ancora benissimo quando ho portato uno step molto artigianale in Massachusetts, alla sede della Reebok, per coinvolgerla nel progetto. Non è stato facile parlare con i dirigenti, ho dovuto fare ben sette viaggi. Ma alla fine Angel Martinez, Direttore Marketing e vicepresidente esecutivo, ha intuito il potenziale dell’idea, ha iniziato a sviluppare la piattaforma e ha creato la Reebok University. Un gruppo di leader del settore fitness e di ricercatori, che ha sviluppato le linee guida e ha giocato un ruolo fondamentale nell’insegnare questo nuovo programma agli istruttori, dapprima americani e poi in tutto il mondo. Fu un periodo davvero emozionante”.

Benefici

Lo step aiuta a bruciare calorie e regolare il peso corporeo: la quantità di calorie bruciate dipende dalla velocità dei movimenti, dall’altezza dell’attrezzo e del tempo che si dedica all’esercizio. Lo step prevede una tipologia di allenamento che aiuta il sistema cardiovascolare e migliora la deambulazione, l’equilibrio e l’armonia dei movimenti. Dal momento che l’allenamento è divertente e piacevole può aiutare a diminuire lo stressmentale e se è svolto in gruppo, è in grado di creare e sviluppare rapporti sociali.

Il dispendio energetico negli esercizi con gradini immobili, che comportano un effettivo spostamento e sollevamento in avanti del centro di massa viene calcolato applicando la seguente formula:

frequenza di salita (/min) x 0.35 (ml/kg/min) + 0,35 (ml/kg/min) / frequenza salita (/min)

Riassumendo, le caratteristiche dello step sono:

•Realizzazione di un allenamento aerobico di media-alta intensità eliminando l’impatto al suolo tipico delle lezioni di aerobica (Hi-low impact)

•Possibilità di variare l’intensità dell’allenamento variando l’altezza della piattaforma o aggiungendo dei movimenti propulsivi ed adattandola così a varie tipologie di allievi (principianti ed esperti)

•Facilità di applicazione dell’allenamento con semplici passi e ripetizioni uniformi

•Possibilità di utilizzo della piattaforma per allenamenti periodici e test di efficienza fisica

•Realizzare un completo e bilanciato programma di fitness

•Attività popolare e di comune approccio per gli uomini e le donne.

Un appunto a parte meritano gli stepper o step mobili. Grazie a due pedali speciali si può simulare il movimento della salita delle scale e, utilizzando il collegamento a un computer in dotazione a tale macchina, si possono programmare il livello di intensità dello sforzo, il consumo calorico e la frequenza cardiaca,parametro questo fondamentale per valutare la validità del lavoro che si sta svolgendo.

In questo tipo di esercizio, a differenza dello step mobile, la componente antigravitaria può essere minore, poiché il gradino può anche essere spinto verso il basso, senza ulteriore innalzamento del centro di massa. Questo attrezzo stimola la muscolatura degli arti inferiori e dei glutei, questi ultimi sollecitati in modo più rilevante se l’appoggio e la spinta sul pedale avvengono con l’uso del tallone.

Durante i primi allenamenti i sostegni laterali degli stepper consentono all’atleta di aggrapparsi e rimanere in equilibrio, ma in seguito non saranno più utilizzati in modo da consentire l’oscillazione naturale delle braccia tipica del movimento di salita delle scale.

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