Obesità: come dimagrire con la palestra
Modificazioni ormonali ed esercizio fisico
Vi do il benvenuto nella mia nuova rubrica introducendovi a un argomento molto importante e delicato: l’obesità. Una vera e propria patologia, in quanto oltre a moltiplicare le possibilità di sviluppare malattie gravi, riduce anche la qualità della vita.
Le alterazioni endocrine e metaboliche favorite da uno stile di vita sedentario e scorretto sono infatti spesso associate a situazioni di sovrappeso. Ovviamente l’obesità è una condizione che con l’attività fisica costante può essere completamente eliminata.
Ma quali sono le modificazioni ormonali più importanti prodotte dall’obesità?
- Una persona obesa produce meno GH di un individuo normopeso. L’ormone della crescita è fondamentale per il giusto sviluppo del corpo, essendo responsabile dell’accrescimento di statura del bambino e garantendo il trofismo muscolare nell’adulto, aumentando le masse muscolari a discapito di quelle adipose. E l’esercizio fisico è già di per sé un potente stimolo per la secrezione di GH.
- In caso di obesità, anche gli ormoni tiroidei, ovvero i principali regolatori del metabolismo corporeo, si alterano. Non mancano i casi in cui l’obesità è causata proprio da una minore funzionalità tiroidea. In queste situazioni l’attività fisica non può essere del tutto in grado di riportare la situazione nella norma, ma praticare esercizio regolarmente riesce a riattivare e in questo caso aumentare il metabolismo, incrementando anche la massa muscolare.
- Nell’uomo con l’obesità avviene la diminuzione dei livelli plasmatici di testosterone e di una serie di proteine incaricate al suo trasporto (SHGB). Una persona in stato di obesità presenta livelli di estrogeni leggermente superiori alla norma. Nel tessuto adiposo si concentra infatti un enzima chiamato aromatasi, in grado di trasformare il testosterone in estradiolo. Gli estrogeni sono ormoni tipicamente femminili in grado di influenzare la distribuzione corporea del tessuto adiposo, concentrandolo soprattutto a livello delle cosce e dei glutei. Nella donna l’obesità si correla a menarca precoce, provocando inoltre disturbi del ciclo e spesso irsutismo e policistosi ovarica.
- Con l’obesità il rischio di sviluppare un diabete mellito di tipo II risulta essere il doppio rispetto al normale, per ogni aumento di peso del 20% rispetto alla norma. Il ruolo che ha l’esercizio fisico nella prevenzione del diabete è enorme. La regolare pratica di attività aerobica migliora l’utilizzazione cellulare di glucosio e potenzia l’azione dell’insulina, diminuendo sensibilmente il rischio di sviluppare diabete mellito di tipo 2.
L’importanza dell’esercizio fisico per combattere l’obesità
L’esercizio fisico è fondamentale anche per migliorare la concentrazione di grasso nel sangue e la funzionalità cardiocircolatoria, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari.
Addirittura alcuni studi dimostrano che con la regolare attività fisica avviene una riduzione del rischio di sviluppare alcune forme tumorali come il cancro al colon e c’è un miglioramento complessivo dell’umore (lo sport riduce la comparsa di depressione e ansia associata al sovrappeso).
Attività fisica e benessere psicologico
Il rilascio delle endorfine nell’organismo è particolarmente stimolato dall’attività fisica e ciò determina il senso di benessere e appagamento che, nonostante la fatica spesa, compare al termine di un esercizio fisico. Questi ormoni sono dotati di una potente attività analgesica ed eccitante con un’azione simile a quella della morfina.
La persona obesa dovrebbe rendersi conto che il suo grave sovrappeso è la conseguenza diretta della ridotta attività fisica.
L’attività fisica dà il via a una serie di modificazioni endocrine e metaboliche in grado di favorire il dimagrimento indipendentemente dal contenuto calorico della dieta.
Un’assunzione esagerata di cibo si oppone al calo ponderale, tuttavia è bene anche non imporre restrizioni caloriche eccessive, in particolare all’inizio di un percorso di attività fisica.
La scelta del tipo di attività da seguire è fondamentale sia da un punto di vista metabolico che psicologico. Costringere una persona a un’attività non di suo gradimento non farà che aumentare il suo ripudio e imbarazzo verso un qualcosa già percepito come frustrante.
Infine va sottolineato il fatto che anche un soggetto giovane, se obeso, può essere portatore di patologie che richiedono precauzioni particolari. Un’accurata indagine sul profilo medico del cliente è quindi d’obbligo.
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A cura della D.ssa Sabrina Geppetti, chinesiologa, laureata in Scienze Motorie presso l’Università di Firenze e specializzata in Attività preventive ed adattate presso l’Università di Perugia, Facoltà di Medicina e Chirurgia.
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